Meterologia

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La meteorologia[1] (greco: Μετεορολογία) è una branca della scienza dell’atmosfera che studia i fenomeni fisici responsabili del tempo atmosferico. Essa si basa sull’osservazione, sulla misurazione e sulla previsione dei fenomeni atmosferici – quali il vento, i fronti, le nubi – e delle variabili misurabili ad essi legati come ad esempio la temperatura dell’aria, l’umidità atmosferica, la pressione atmosferica, la radiazione solare e la velocità e direzione del vento.

Cirrocumuli

Cirrocumuli

Storia 

Il termine deriva dal greco e significa logos (discorso razionale intorno alle) meteore (oggetti che cadono dal cielo). Meteora a sua volta ha radici ancor più profonde in lingua greca; me (grazie a) teo (dio), vale a dire ciò che sta in cielo (con Dio).

Gli oggetti che cadono dal cielo più frequentemente sul nostro pianeta sono le idrometeore, vale a dire particelle costituite da acqua nella sua forma liquida (pioggia) o solida (neve, cristalli di ghiaccio, grandine o graupel).

Dopo le prime intuizioni dei greci si è dovuto attendere fino alla seconda metà del XX secolo quando, con l'arrivo dei calcolatori elettronici, l'uomo ha avuto la possibilità di eseguire in un tempo ragionevole le tante operazioni che costituiscono un modello meteorologico.

Modelli 

Un modello meteorologico è costituito da un insieme di equazioni che descrivono differenti proprietà dei vari costituenti dell'atmosfera:

  • l'aria, è un fluido e la sua dinamica è descritta dalle equazioni di Navier-Stokes (Dinamica atmosferica)
  • il vapore acqueo presente in atmosfera si condensa in nubi che possono dar luogo a precipitazioni o dissolversi senza nessun fenomeno rilevante (Microfisica delle nubi)
  • nell'atmosfera ci sono tante particelle solide che svolgono ruoli fondamentali, si tratta di sale, granelli di polvere e inquinamento, chiamati a loro volta nuclei di condensazione(Aerosol atmosferico)
  • lo strato limite planetario è particolarmente turbolento e necessita particolari attenzioni e parametrizzazioni
  • il motore di tutto questo è il Sole che riscaldando la superficie terrestre le permette di irradiare all'aria la sua energia sotto forma di calore (Trasferimento radiativo).

Strumentazioni 

L'uomo ha anche costruito nuovi strumenti per osservare le varie interazioni:

  • radiometri e scatterometri localizzati su satelliti misurano l'energia elettromagnetica reirradiata dal pianeta verso lo spazio esterno
  • palloni sonda attraversano verticalmente l'atmosfera per ottenere profili verticali di pressione, temperatura, umidità e vento (sono per ora la principale fonte di dati per i modelli meteorologici)
  • Radar meteorologici registrano gli echi dei loro raggi per sondare la struttura interna delle nubi. Questi radar possono essere a terra o su satellite, Doppler (in grado di misurare la componente radiale del vento) o polarimetrici.

Ambiti di studio 

All'interno della disciplina vi sono vari ambiti di studio:

Previsioni meteorologiche 

Le previsioni meteorologiche seguono solitamente questa procedura:

  1. Osservazione, e misurazione dei fenomeni atmosferici (es. vento, i fronti, le nubi) e delle variabili misurabili ad essi legati (es. la temperatura dell'aria, l'umidità atmosferica, la pressione atmosferica, la radiazione solare e la velocità e direzione del vento).
  2. Elaborazione, trascrizione e studio dei dati rilevati

L'osservazione e la raccolta dei dati 

Le attuali previsioni meteorologiche nascono solo dopo l'osservazione e la raccolta di dati sulle condizioni atmosferiche. Questi dati e osservazioni sono il risultato di uno scrutamento dell’atmosfera da parte di strumenti appositi come:

Immagine del NOAA
Immagine del NOAA

Elaborazione, trascrizione e studio dei dati 

Nelle stazioni meteo i dati ricevuti vengono trascritti sulle carte del tempo mediante simboli convenzionali, e si confrontano e studiano i dati ricevuti dalle diverse stazioni meteorologiche. Per poter leggere una carta del tempo bisogna conoscere:

  • isobare, cioè linee ideali che uniscono punti di stessa pressione atmosferica; esse sono importanti per stabilire le zone di alte o di basse pressioni sul globo terrestre, dette rispettivamente anticicloni e cicloni, la direzione dei venti, quasi parallela ad esse, ma con una leggera inclinazione tendente dalle zone anticicloniche a quelle cicloniche, e la loro intensità, tanto maggiore quanto più le isobare sono ravvicinate fra loro.
  • fronti, cioè le superfici di contatto, e pertanto di discontinuità, tra due masse d'aria aventi caratteristiche, ovvero temperatura, pressione ed umidità differenti. Questi si dividono in due tipi:
    • fronti caldi, quando una massa d'aria più calda (quindi anche più umida) si avvicina ad una più fredda. In questo caso l'aria calda, più leggera, sale sopra quella fredda, raffreddandosi e causando anche piogge leggere o nevicate al passaggio del fronte.
    • fronti freddi, quando una massa d'aria fredda (quindi meno umida ma più densa) si avvicina ad una massa più calda e pertanto più leggera e più umida. In questo caso l'aria fredda si incunea sotto quella calda, facendola salire, causando temporali, tempeste, bufere.

Tipi di previsioni

Le previsioni meteo si dividono a seconda dell’area e della loro validità nel tempo. A seconda della dimensione dell’area considerata si dividono in ordine crescente in:

  • locali
  • regionali
  • nazionali
  • continentali
  • globali

A seconda della validità nel tempo sono così distinti:

  • breve (24-72 ore)
  • medio (una settimana)
  • lungo (oltre una settimana)
  • stagionale

Note 

  1. ^ Anche se spesso viene usata, la dizione «metereologia» non è corretta, come dimostra l'alterazione della parola "meteo".

Voci correlate 

Collegamenti esterni 

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