7-8-9 Settembre 2012 Gita sul LAGORAI (Trentino)

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La catena del Lagorai si estende in territorio trentino con andamento pressoché rettilineo dal Passo Manghen a sud-ovest al Passo Rolle a nord-est, per circa trenta chilometri, dividendo la Val di Fiemme a settentrione dalla Valsugana a sud e segnando una sorta di confine naturale alle
Dolomiti occidentali. Le quote raggiunte dai monti del Lagorai non sono mai molto elevate, tenendosi sempre al di sotto dei 2800 metri; la vetta più alta è Cima Cece, che tocca i 2754 m., seguita da diverse altre cime (Colbricon, Lastè delle Sute, Stellune) che superano i 2600.
La particolarità di queste montagne sta nel fatto che, pur trovandosi al cospetto di gruppi dolomitici famosi quali le Pale di San Martino o il Latemar, le rocce che le compongono non sono costituite da dolomia ma trattasi invece di rocce di origine vulcanica,più antiche delle circostanti formazioni dolomitiche, costituendo quindi un unicum nel panorama geologico della regione.
Importanti sono anche i riferimenti storici di tutta la zona, specialmente in relazione alla Grande
Guerra: per lunghi anni trovatosi sul fronte fra l’esercito italiano e quello austro-ungarico, ancora oggi sul Lagorai trincee, camminamenti militari, caverne utilizzate come rifugi, piazzole per postazioni d’artiglieria e pezzi di filo spinato arrugginito sono disseminati su tutta la montagna, tristi testimoni degli eventi bellici e delle sofferenze dei soldati che vi parteciparono.
Con la sua natura selvaggia, incontaminata, lontano dalle frequentazioni turistiche anche eccessive di altre montagne dolomitiche più famose; non attraversato da strade carrozzabili, con pochi rifugi spesso raggiungibili solo a piedi e senza impianti di risalita che lo deturpino; ricco di prati, fiori, laghetti d’alta quota, alpeggi e panorami mozzafiato, ricordi ed evidenze storiche, il Lagorai presenta molti aspetti affascinanti. L’itinerario proposto, un trekking ad anello in tre tappe con partenza e ritorno al Passo Manghen, pur non potendo percorrere la catena montuosa nella sua intera complessità, siamo sicuri sarà ben sufficiente per apprezzare i vari aspetti della sua bellezza.
 
PROGRAMMA
 
Venerdì 7 settembre: partenza da Arezzo, da Piazza Giotto alle ore 5.15 e dal Palasport Le Caselle alle ore 5.30. Si arriva a Borgo Valsugana e da qui si risale la Val Calamento fino a raggiungere, verso le ore 11.00, il Passo Manghen (m.2047), dove avrà inizio l’escursione a piedi.
Dal passo si percorre il versante sud-orientale della catena del Lagorai, mantenendosi in quota, raggiungendo prima la Forcella Pala del Becco (m. 2248) e quindi il laghetto di Montalon.
Si arriva poi a Malga Montalon da dove una discesa tra bei pascoli porta in Val Campelle, in fondo alla quale una breve risalita porta al Rifugio Carlettini (m. 1368), dove faremo cena e pernotto.
Dislivello: m. 660 ca. in salita, m. 950 ca. in discesa.
Tempo di percorrenza: ore 5.00 ca. (soste escluse)
 
Sabato 8 settembre: dal Rif. Carlettini si risale la Val Caldenave fino all’omonimo Rifugio, a quota m. 1792. Si prosegue a salire lungo la selvaggia Valle Orsera fino alla forcella con lo stesso nome (m. 2306), e si prosegue quindi per la Forcella delle Buse Todesche, poco prima della quale si imbocca il sentiero che, passando sotto il M. Cengello (m. 2439), conduce a Forcella Magna.
Da qui, per sentiero che segue un piacevole saliscendi, si raggiunge prima il Passo Cinque Croci (m. 2076) e poi il Rifugio Malga Conseria (m. 1821). Altra cena, non preoccupatevi, e pernottamento.
Dislivello: m. 1330 ca. in salita, m. 860 ca. in discesa.
Tempo di percorrenza: ore 7.00 ca.
 
Domenica 9 settembre: dal rifugio si risale in breve al Passo Cinque Croci e poi si prosegue per Malga Val di Cion (m. 1973). Da qui si prosegue sul sentiero che tocca Passo Val Cion e quindi raggiunge Forcella Valsorda (m. 2256), da dove, percorrendo il versante nord-occidentale del Lagorai, con un panoramico saliscendi si fa ritorno al Passo Manghen.
Dislivello: m. 830 ca. in salita, m. 640 ca. in discesa.
Tempo di percorrenza: ore 5.30 ca.
A questo punto, dopo una meritata sosta rinfrescante e rigenerante presso il bar-ristorante del passo, il pullman ci accoglierà di nuovo per riportarci ad Arezzo dove l’arrivo è previsto (dopo sosta per la cena in autostrada) verso le ore 22, salvo ovviamente problemi di traffico e imprevisti vari.
 
Difficoltà: EE Tutto l’itinerario non presenta difficoltà di tipo alpinistico, tuttavia considerando i dislivelli e le ore di cammino giornaliere, nonché il doversi portare sulle spalle lo zaino con il proprio equipaggiamento, è opportuno valutarlo per escursionisti esperti ed allenati.
Attrezzatura: abbigliamento e attrezzatura tecnica da alta montagna (scarponi, giacca a vento, bastoncini da trekking, etc.). Sacco lenzuolo per i pernottamenti in rifugio. Pranzi al sacco per i tre giorni (eventualmente qualcosa può essere acquistato presso i rifugi).
 
Quota di partecipazione: € 190,00 per i soci CAI, comprensivi di viaggio A/R in pullman e trattamento di mezza pensione per due notti in rifugio. Eventuali non soci dovranno aggiungere € 19,00
per l’assicurazione infortuni.
 
Iscrizioni: a decorrere da martedì 26 giugno, accompagnate da una caparra di € 100,00.
Termine iscrizioni e versamento del saldo di € 90,00 (o 109,00): entro venerdì 3 agosto.
 
La gita verrà effettuata con un minimo di 15 iscritti e un massimo di 20. Se questo minimo non venisse raggiunto si dovrà rivedere il costo della partecipazione od eventualmente considerare il viaggio in auto, dividendo tale spesa tra i partecipanti.
 
La Sezione CAI e il Direttore di Gita declinano ogni responsabilità per danni a cose o persone che dovessero derivare da comportamenti imprudenti o inappropriati da parte dei partecipanti.
 
Direttore di gita: Francesco Fracassi (tel. 349 7162617 ore serali)