ETNA: dal 2 al 4 Ottobre 2020

0
4

Un week end breve ma intenso che partirà Venerdì 2 Ottobre alle 21 dall’aeroporto di Catania e terminerà domenica 4 Ottobre alle 18:30, sempre all’aeroporto di Catania. Il volo di andata suggerito parte da Pisa alle 19.25, mentre per il ritorno il decollo da Catania è previsto alle 21.30 (con arrivo a Pisa alle 23.05). Ciascun partecipante dovrà provvedere in proprio all’acquisto dei biglietti, e potrà optare per soluzioni di viaggio diverse qualora le ritenesse economicamente o logisticamente più convenienti. I partecipanti che saliranno sul volo indicato saranno contattati per organizzare il trasporto in auto Arezzo/Pisa e ritorno condividendo i mezzi. Con tutti gli altri l’appuntamento sarà direttamente a Catania.

Itinerario del sabato 3 Ottobre: CRATERI SOMMITALI

Dal piazzale Etna-Sud (2000 m.s.l.m) prenderemo la funivia fino alla stazione d’arrivo a quota 2600 m.s.l.m.

Il percorso inizia da qui in leggera salita sulla comoda pista che ci porterà verso la zona sommitale, attorno a noi un paesaggio lavico molto suggestivo e in continua trasformazione, modellato dalle due eruzioni 2001-2002. Attraverseremo il grande campo sabbioso costeggiando i crateri del 2002 fino a giungere a Torre del Filosofo (2970 m.s.l.m.). Qui davanti a noi si ergerà l’imponente cratere di sud-est.

Dopo la sosta, inizieremo la discesa durante la quale potremo godere della splendida vista del golfo di Catania e parte della Sicilia orientale.

Difficoltà: EE Impegno tecnico: medio-alto   Tempi (netti):  circa 5 ore      

Natura del percorso: pista , sentiero, traccia libera   Distanza: 10 km circa  Dislivello: + 450 m / – 900 m. (se è possibile arrivare a 3300 +700m/ -1150m)

Punti d’acqua: assenti  Cartografia:  IGM  1:25.000 Tavoletta 262 3 SO               

Itinerario della Domenica 4 Ottobre:

PIANO PROVENZANA – GROTTA DEI LAMPONI

Inizieremo il nostro cammino percorrendo una comoda carrareccia fino a giungere alla bottoniera dei crateri del 2002  (1.900 s.l.m.), dove imboccheremo il sentiero che aggira monte Nero fino ad addentrarci in un boschetto di faggi, in cui faremo una sosta al bivacco di Timparossa.

Riprenderemo  il cammino per giungere al Piano dei Dammusi dove è possibile osservare le lave cordate, generate dalla imponente eruzione dei vent’anni  (1614-1624), eruzione che ha dato vita a diverse grotte, tra cui la grotta dei Lamponi (1700 s.l.m.). Giunti alla grotta, indossato il materiale di sicurezza, effettueremo la visita per ammirare il risultato del lento lavoro delle colate laviche. In prossimità dell’ingresso e prevista la pausa pranzo.

Dopo il dovuto riposo riprenderemo il cammino, in base all’orario  decideremo se prendere la pista Altomontana fino al rifugio Brunek (1400 s..l.m.) oppure rientrare tramite il percorso dell’andata.

Difficoltà: E   Impegno tecnico: medio-alto  Tempi (comprese le soste): circa 9 ore Natura del percorso: carrareccia, sentiero. Distanza: 14 km  Dislivello: + 250 m / – 550 m   Punti d’acqua:  assenti         Cartografia:  IGM  1:25.000 Tavoletta 262 3 NO     

Quota di partecipazione (riservata ai soli SOCI): 185 € comprende:

  • pernottamento del venerdì presso il Rifugio Sapienza;
  • colazione, cena e pernottamento di sabato;
  • colazione di domenica;
  • sacchetto pranzo di sabato e domenica (comprende: un panino, uno snack, un succo di frutta, una bottiglia di acqua, ed un frutto)
  • transfer nei giorni di venerdì (dall’aeroporto al Rif. Sapienza) e domenica intera giornata fino in aeroporto;
  • accompagnatore nei giorni del trekking.

La quota non comprende: volo aereo, funivia (circa 30€) ed eventuali guide vulcanologiche (obbligatorie) per raggiungere quota 3300 m slm (circa 35€), parcheggio a Pisa e spese auto, da suddividere tra chi prenderà il volo da Pisa.

Iscrizioni a decorrere dal giorno: Martedì 04/02/2020. Numero massimo di partecipanti: 22

Termine iscrizioni: inderogabilmente giovedì 26/03/2020, con pagamento di 70€ di caparra. Saldo entro il 18/09/2020.

Equipaggiamento: da montagna adeguato alla stagione, scarponi da trekking, ghette, lampada frontale e bastoncini (questi ultimi si possono noleggiare anche sul posto (non possono essere imbarcati come bagaglio a mano sui voli) da specificare al momento dell’iscrizione)

Direttore dell’uscita: Giulio Betti 3208911331 Francesca Nassini 3290336300

I direttori si riservano la facoltà di modificare il percorso in base alle condizioni atmosferiche e all’attività vulcanica.

I direttori si rendono disponibili a dare indicazioni sull’acquisto dei voli, che però dovranno essere comprati individualmente.

Si ringraziano gli amici del CAI di Belpasso per la collaborazione e l’accompagnamento.

 

Il cratere centrale, o meglio: i crateri sommitali sull’Etna:

L’Etna è il vulcano più grande dell’Europa e tra i vulcani più attivi del mondo. Le sue eruzioni avvengono sia in sommità, dove attualmente si trovano quattro crateri, sia dai fianchi, fino ad altezze di poche centinaia di metri sopra il livello del mare. L’attività sommitale può potrarsi per molti anni con poche interruzioni (p.es. 1955-1971; 1995-2001), e spesso caratterizza gli intervalli fra un’eruzione di fianco e un’altra. Tali intervalli possono durare da pochi mesi a più di 20 anni, anche se negli ultimi 40 anni l’intervallo medio fra le eruzioni di fianco è stato di circa 2 anni. La durata di un’eruzione di fianco può essere di poche ore, però in altri casi può superare un anno (1991-1993: 472 giorni; 2008-2009: 419 giorni).

I quattro crateri sommitali sono: la Voragine e la Bocca Nuova, che si sono formate all’interno del Cratere Centrale rispettivamente nel 1945 e 1968, il Cratere di Nord-Est, che esiste dal 1911 che è attualmente il punto più alto dell’Etna (3330 m), e infine il Cratere di Sud-Est, nato nel 1971, che recentemente è stato il più attivo dei quattro crateri. Questa configurazione contrasta notevolmente con quella di circa un secolo fa, quando in cima all’Etna si trovava il solo Cratere Centrale.

Fino a tempi recenti, l’Etna veniva considerato un vulcano prevalentemente effusivo, cioè caratterizzato soprattutto dall’emissione di colate laviche. Esse possono causare danni materiali ma non rappresentano una minaccia diretta per la vita delle 900 mila persone che vivono nelle zone potenzialmente a rischio. Tuttavia, studi recenti hanno rivelato che questo vulcano risulta capace di dar luogo anche ad una attività fortemente esplosiva, come l’eruzione pliniana del 122 A.C.. Più recentemente si è osservato, soprattutto dalla fine degli anni 70, un forte incremento di episodi eruttivi esplosivi soprattutto ai crateri sommitali. Questo si è dimostrato in modo notevole durante le eruzioni sommitali del 1995-2001, con circa 150 episodi di fontane di lava (anche conosciuti come parossismi), la maggior parte delle quali ha generato alte colonne di gas e cenere.

 Le eruzioni di fianco del 2001 e del 2002-2003 evidenziano come anche questa tipologia di eruzione può generare significative quantità di materiale piroclastico (cenere, lapilli, bombe e blocchi). Diversamente dai parossismi sommitali, che di solito hanno durate massime di poche ore, le ricadute di materiale piroclastico durante eruzioni di fianco possono andare avanti per diverse settimane/mesi e causare problemi e disagi nelle zone popolate, oltre a rappresentare una seria minaccia per il traffico sia terrestre che aereo.

 La fase più recente di attività eruttiva dell’Etna è cominciata a gennaio 2011, con il primo in una serie di episodi di fontane di lava (parossismi) e così tanti altri fino agli ulultimi mesi. Tutti sono avvenuti da un nuovo cratere, ubicato sul fianco orientale del cono del Cratere di Sud-Est. Inizialmente questo cratere era una depressione di sprofondamento (pit crater), che per le abbondanti ricadute di materiale piroclastico si è rapidamente trasformato in un nuovo cono alto più di 200 metri.

Mappa percorso                                                                               

Altimetria

Scheda tecnica

– Partenza/arrivo : Stazione d’arrivo della funivia – Rifugio Sapienza

– Difficoltà: E

– Lunghezza del percorso: 10 km

– Dislivello:  +450 m circa/- 900 circa

– Quota massima: 2900m s.l.m

– Tipo di traccia: traccia libera, sentiero

– Tempo di percorrenza: 6 ore circa

 

Grotta dei Lamponi: Trattasi di una delle più lunghe gallerie di scorrimento dell’Etna. Si penetra nella grotta da una apertura nella volta lungo un ripido pendio costituito da materiale di crollo. Il pavimento è costituito da lava a superficie unita che suona vuota al passaggio. La parte principale della Grotta dei Lamponi è costituita da due gallerie, una a valle dell’ingresso, lunga circa 100 m, interessata da numerosi crolli, la seconda a monte dell’ingresso, lunga 300 m e in migliore stato di conservazione. Il pavimento della galleria a monte è costituito da scorie laviche frammentarie o saldate. In qualche punto sono ammucchiati grossi blocchi di crollo. A crolli sono pure dovute le due aperture sulla volta che danno luce alla galleria. Quella più a valle costituisce un secondo comodo ingresso. Quella più a monte è costituita da due buchi nel soffitto; in corrispondenza di essi esiste una breve galleria situata ad un livello superiore, di non facile accesso. La sezione della grotta è per lo più semicircolare, ma in qualche tratto ellittica con l’asse maggiore orizzontale. Stalattiti da rifusione abbondano ovunque, come pure rigature e cordoni orizzontali sovrapposti sulle pareti.

Mappa percorso                                                                                         

Altimetria

Scheda tecnica

 – Partenza/arrivo : Piano Provenzana/Rifugio Brunek

– Difficoltà: E

– Lunghezza del percorso: 15 km

– Dislivello:  250 m circa

– Quota massima: 2000 m.s.l.m.

– Tipo di traccia: carrareccia, sentiero

– Tempo di percorrenza: 9 ore circa