31 OTTOBRE 2010 CASTAGNATA A FALTONA

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Le prenotazioni per la gita si apre il giorno 23 settembre e si chiude, per motivi organizzativi improrogabilmente il 27 ottobre 2010.

Partenza con il PULLMAN alle ore 7,30 da P.zza Giotto e alle ore 7,35 da P.zza  G. Monaco.
Il percorso è con partenza da Talla (348) – Capraia (639) – Faltona (722) (ore 12,30 circa, pranzo con bruschetta, salsicce, fagioli, vino e castagne, nei locali del Circolo di Faltona) preparato dai mitici: Angiolino, Antonio, Armando e Nando con l’aiuto di tanti altri amici.

€ 17,00 CON PULLMAN E PRANZO [NON SOCI € 22,50 – (€ 5,50 ASSICURAZIONE)]
per chi partecipa SOLO AL PRANZO il costo è di € 10,00
Anche questo anno per i BAMBINI SOTTO I 12 ANNI la castagnata è gratuita

RICORDARSI DELL’ORA SOLARE
 
ANDATA: Km 10,00 circa – DISLIVELLO in salita mt. 449 (distribuiti uniformemente per tutto il percorso) – in discesa mt. 60 – (tutto il percorso non è faticoso e non presenta difficoltà class. Turistica). Si prende all’inizio il sentiero n. 32 da Talla a Capraia, si prosegue poi con la vecchia strada (una carrareccia) che da Talla portava a Capraia, indicata con il n. 15. A Capraia sosta per la colazione (suggerita parca per non compromettere il pranzo) e visita di questo tranquillo borgo, arroccato sul poggio in bella posizione panoramica. Nel medioevo era una postazione fortificata con torre e cassero che svolgeva una importante funzione di avvistamento e difesa della zona. Attualmente non esistono più resti apprezzabili del castello che sicuramente sono inglobati in qualche muratura o sono nascosti dalla vegetazione.
Si prosegue sempre con  la carrareccia n. 15 che porta da Capraia a Faltona.

RITORNO: Km 10,00 circa per il medesimo percorso:
Partenza alle ore 15,00 da Faltona per chi rientra a piedi fino a Talla.
Partenza max alle ore 16,30 da Faltona per chi rientra in pullman con visita dell’interessante paesino di Talla in attesa degli amici che ripercorrono il percorso a piedi.
Max alle ORE 18,30 circa rientro per tutti ad Arezzo previsto per le ore 19/19,30.

Abbigliamento idoneo ed adatto al luogo ed alla stagione. I partecipanti, preso atto delle difficoltà che l’escursione comporta, esonerano la sezione e l’accompagnatore da qualsiasi responsabilità per incidenti che dovessero accadere.

Accompagna il gruppo Luisa Franci
Tlf. 3408133560

TALLA
Comune di origine alto-medievale con un'economia legata particolarmente all'agricoltura e al turismo. La comunità dei tallesi, caratterizzata da un indice di vecchiaia particolarmente alto, è distribuita in numerose località, quali: Bicciano, Capraia, Faltona, Pieve Pontenano, Pontenano, Santo Bagnena. Il centro storico mantiene l'aspetto architettonico originario. Il paesaggio e la vegetazione variano in funzione delle quote: dai tratti collinari con le distese di ciliegi fioriti in primavera si passa ai rilievi più imponenti coperti di boschi di faggio e abete. I principali corsi d'acqua sono i torrenti Talla e Bonano. Il profilo geometrico del territorio è abbastanza irregolare, secondo una caratteristica tipica dei centri montani: da un'altitudine minima di 314 metri sul livello del mare si passa a un'altitudine massima di 1430 metri, a nord-ovest. Lo stemma d'oro raffigura un leone rosso, simbolo della famiglia degli Ubertini, posto sulle tre alture di Talla, Monte Santa Trinità e Penna, che tiene uno scudetto ovale d'argento, caricato del giglio fiorentino di color rosso. 
L'etimo "Talla" è legato a due periodi storici: Tallulah è un nome gentilizio etrusco,forse derivato da una divinità a cui il sito poteva essere dedicato.La presenza degli Etruschi è documentata proprio all'imbocco della valle che porta a Talla, dalla grande ara votiva ritrovata dietro l'abside di Pieve a Socana, ed è attestato anche dal ritrovamento di tombe ipogee vicino al fiume di Pontenano di Sotto, alle Bucacce (sepolcreto del IV secolo a.C., come rilevato dall'archeologo Gamurrini,in un resoconto del 1888). Nel VI secolo d.C., quando i Longobardi si fortificarono a Pontenano di Sopra, possiamo ipotizzare che la valle venisse indicata con termine germanico: Tal, da cui il termine moderno Talla. Numerose vie fecero della valle del Talla, fin dall'antichità etrusco-romana, uno snodo essenziale per mettere in comunicazione il Valdarno superiore ed il Casentino: una direttrice da Arezzo portava a Capolona, Bibbiano, Bicciano, Talla, Rassina, un'altra da San Giustino saliva la Crocina diramando per Talla da una parte, per Feraglia e Pontenano dall'altra, e da qui,attraverso la valle del fiume di Capraia, risaliva nell'Alpe (via Abaversa), dove, attraverso un percorso nel crinale si potevano raggiungere le valli di Faltona (Borro del Ginesso), Carda, Calleta e Castel Focognano, mentre nella direzione opposta, i Prati del Varco ed i Monti di Loro; da qui, attraverso il crinale del Pratomagno proseguiva fino in Secchieta e da Reggello scendeva verso Firenze. Numerosi toponimi derivati dalla terminazione latina in -anus, nonché alcune località con il termine "villa", rilevabili sia nel territorio che nelle immediate vicinanze, fanno ipotizzare un insediamento vivace della classe senatoria in epoca tardo-imperiale e forse un sicuro rifugio per sfuggire alle efferatezze della lunga guerra greco-gotica (535-553), che prostrò e depauperò anche demograficamente la penisola italiana. Non a caso quando i Longobardi calarono dall'Alpe trovarono una estrema resistenza della valle aretina da parte dell'esercito bizantino sui poggi di Carra, sopra Bicciano, come attestato da etimi greco-bizantini rimasti (Poggio alla Baselica, Sant'Apollinare). Quelle stesse popolazioni germaniche si insediarono volentieri a Pontenano di Sopra e Faltona, per sostituzione della classe agraria autoctona. Con l'incastellamento e l'organizzazione feudale del territorio, Talla, castelletto degli Ubertini, ebbe scarso ruolo storico, poiché dominarono i forti castelli vicini di Monteacuto, Capraione (Capraia), e soprattutto Pontenano, le cui fortune si legarono alla prima abbazia benedettina del Casentino: Badia Santa Trinita in Alpe di Fonte Benedetta, fondata in età ottoniana, probabilmente intorno al 970, come ben argomentato dallo storico aretino Alberto Fatucchi. La decadenza della potente abbazia, unita alle rovinose scelte politiche di Pontenano nei confronti del comune di Firenze, portarono Talla ed il suo territorio nell'orbita della città del Giglio (sottomissione del 14 marzo 1384), per divenire, a partire dalla fine del Trecento, uno snodo tra le proprie vallette montane, il Casentino inferiore ed il Valdarno. Sarà l'occupazione francese, in epoca napoleonica, a fare di Talla un comune rustico, confermato dalla Restaurazione granducale e dalla successiva annessione al Regno sabaudo per plebiscito.